13.8.15

QUALCHE PERSONALE CONSIDERAZIONE SUI REFERENDUM......

In questi giorni mi fermano in tanti.....

1) Chi mi dice che vuole firmare i referendum...
2) Chi non li vorrà firmare.....
3) Chi firmerà quelli proposti da (=)possibile, ma non gli altri.....
4) Chi firmerà quelli proposti dagli altri, ma non quelli di (=)possibile....

Io vorrei dare un mio contributo a tutte queste posizioni.

Premesso che non mi risulta sia mai stato effettuato un referendum seguendo la via della richiesta di 5 consigli regionali, se non per uno sporadico tentativo di riappropriarsi le regioni del diritto alla gestione degli orari degli esercizi commerciali, al quale aderirono soltanto 3 regioni.

Questo la dice lunga sulla voglia dei consigli regionali di scontrarsi con le scelte parlamentari e/o governative (ovvero: TENGO FAMIGLIA).
      
  1.  “CHI MI DICE CHE VUOLE FIRMARE I REFERENDUM....” A quelli che mi fermano dicendomi di voler firmare i referendum, mi limito (oltre che ringraziarli) a ricordargli di firmarli tutti............                                                                           
  2. CHI NON LI  VORRÀ FIRMARE...” A quelli che non vogliono firmare, dico "che ti toglie"? Che ti toglie firmare i referendum? Alla fine dei conti, se ci pensi, non ti si sta chiedendo di condividere i quesiti, stai solamente, con la tua firma, dando la possibilità di arrivare in una cabina elettorale per poter A QUEL PUNTO, decidere di condividere o meno i quesiti. Perché non firmando si uccide la possibilità di conoscere effettivamente se la maggioranza dei cittadini gradisce quella norma oppure no. Quale espressione di democrazia è negare la possibilità di interpellare i cittadini, negando un referendum?                                                                                                             
  3. CHI FIRMERÀ QUELLI PROPOSTI DA (=)POSSIBILE, MA NON GLI ALTRI.......................” A questi rispondo che, a costo di sembrare perennemente in controcorrente, È SBAGLIATO. Ogni referendum pone un quesito che potrebbe essere si sulla stessa norma, ma con ottiche diverse. Allora mi chiedo, aldilà di una visione becera (il mio è valido, e gli altri non valgono una cippa), perché se io chiedo, per i miei quesiti, che venga firmato come atto di democrazia, come posso negare questo atto democratico ai referendum di altri? Sarebbe concepire una democrazia solo a vantaggio di una parte.                                                                                                                      
  4. CHI FIRMERÀ QUELLI PROPOSTI DAGLI ALTRI, MA NON QUELLI DI (=)POSSIBILE.............” Vale in copia-incolla quanto scritto al punto 3, con un ragionamento uguale uguale.
Qualcuno potrebbe chiedermi (e lo hanno già fatto) "ma ci sono quesiti presentati da partiti politici che evidenziano unicamente una provocazione" (quello di Maroni, ad esempio....).

Ebbene io mi riferisco a quesito PROPONIBILI, e cioè in linea con quanto la costituzione permette.

Se i leghisti vogliono provocatoriamente dimostrare la loro voglia secessionista, percorrono altre vie, ma non quella del referendum; il referendum, per quanto mai visto in quest’ottica, sarebbe utile farlo rimanere una cosa SERIA.

In conclusione, vi invito ad 
apporre la firma sui quesiti referendari …….. tutti i quesiti referendari …….. di tutti.

Ne guadagna la democrazia.


F.to Dima

20.5.15

il PD non è più casa mia.......

Ero presente venerdì 9 maggio alla riunione del provinciale PD di Oristano.

Ero presente e non c'è l'ho fatta a resistere fino in fondo; non ne ho avuto cuore.

Il disagio che traspariva dalla relazione introduttiva del segretario provinciale, Alessio Mandis, (devo dire più che accorto nell'esprimerlo......), almeno negli interventi che io ho seguito, non ha avuto altro effetto se non quello di una verbosa sciorinatura di pregi dell'attuale conduzione politica del partito nazionale e del governo.

Nessuno (almeno tra quelli da me ascoltati) ha raccolto l'invito alla discussione su questo evidente disagio; i primi intervenuti, anche autorevoli, hanno messo sul tavolo le cose buone (?) che il governo attuale, a trazione PD, ha fatto e sta facendo.

Non voglio entrare nel merito delle cose fatte e delle slides pubblicitarie sulle cose ancora da fare.
Perchè prima, molto prima, del merito viene il metodo.

In un partito tutti apportano opinioni e discussioni sui vari progetti politici, e proprio per regolare simili interventi che è obbligo imperativo creare e mantenere un metodo democratico.

È il metodo che tiene unite persone che hanno differenze di opinioni in un partito.

Ma questo equilibrio stabilito con un metodo sembra essere ormai inutile.

Di che metodo fa parte il cacciare 10 rappresentanti da una commissione, perché hanno un'opinione non collimante con il segretario nazionale?

Di che metodo fa parte il rinverdire pezzi di legge fascista (il preside-sceriffo ) nel programma della buona-scuola?

Di che metodo fa parte il porre ben 3 fiducie su una legge di importanza capitale come quella elettorale, per evitare 135 emendamenti (di cui 11 presentati dalla minoranza del partito)?

Di che metodo fa parte cercare subdolamente di far credere colpevoli i pensionati, che hanno subito una norma incostituzionale, dicendo che quello che va restituito a loro, dovrà essere tolto a coloro che guadagnano 700 €?

Di che metodo fa parte il voler far scadere qualunque dibattito interno a becera conflittualità da bar dello sport?

Di che metodo fa parte l'utilizzare l'arroganza, il dileggio, la derisione verso coloro che hanno diverse opinioni?

Si deride un personaggio come Pippo Civati che lascia il partito, ma non crea nessun problema il mancato rinnovo della tessera di 180.000 iscritti.

Ed anche le vicissitudini del mio circolo non contribuiscono a tenere alto l'entusiasmo per l'appartenenza al PD.

Piccole fazioni che cercano, nel tentare di comporre una lista, di guadagnare e far guadagnare posizioni ai loro familiari.

Piccole fazioni che, se anche appartenenti al partito, operano per escludere il circolo da ogni decisione sulla composizione della lista comunale.

Sembra la riproduzione in piccolo dell'arrembaggio alla poltrona o poltroncina.... alla propria vetrina di evidenza.

E spendiamo pure qualche parola verso lo sconsiderato obiettivo di avere un partito variegatamente partecipato, con il solo traguardo di avere un alto paniere di voti.

Le infiltrazioni campane, nella lista di De Luca, di personaggi impresentabili che viene vista dal vicesegretario PD solo come un piccolo impasse, tanto da liquidare il problema con un "non votateli": è indigeribile.

Il coalizzarsi a liste che comprendono personaggi del calibro di Santino Bozza in veneto : è indigeribile.

Quello che accade in Puglia con Thriller e con Emiliano : È indigeribile.

Bondi e compagna che fanno l'endorsement  al PD : È indigeribile.

No...... Tutto questo è per me indigeribile.
Nel Partito Democratico non vedo più nulla di quanto prima era attraente.
Lascio questo PD a chi lo gradisce così.
Lascio il mio incarico di componente della Direzione Provinciale.
Lascio il mio incarico di segretario di circolo.
Lascio la mia voglia di rinnovare la tessera.
Con rammarico e dolore, lascio.

F.to Dima

14.1.15

ABBASANTA ovvero UNA VARIAZIONE "FASCISTA"

Qual è il fine di un'Amministrazione Comunale che vuole cancellare una memoria storica?

Detto così, mi rendo conto che la domanda possa essere incomprensibile.

Allora provo ad esplicitarla.

L'amministrazione Comunale di un paese Sardo (ABBASANTA), per ricordare la ricorrenza della Grande Guerra, delibera di intitolare un via del paese a ricordo caduti della 1a Guerra Mondiale intitolandola  "VIA DELLA RIMEMBRANZA".

È solo il caso di ricordare, per inciso, che tale titolazione fu istituita, appena un mese dopo la marcia su Roma, dal primo governo fascista, dal Sottosegretario alla pubblica Istruzione del 1922, Dario Lupi che, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre 1922, istituì tale ricorrenza, cercando di strumentalizzare tale ricorrenza a tutto favore del regime fascista.


Fin qui nulla di strano, anzi lodevole, poiché un tale ricordo debba, a mio parere, essere sempre tenuto vivo.

Quello che lascia basito è che, nell'intitolare una via ad un ricordo ancora vivo e presente nella popolazione del paese, che ha provocato ben 134 caduti trai suoi concittadini, l'Amministrazione non abbia trovato di meglio che cambiare il nome ad una via già intitolata a un personaggio di enorme rilevanza per il popolo Sardo.

La via intitolata ad ANTONIO GRAMSCI.

Ma come, uno dei personaggi Sardi più ricordati per levatura filosofica, storica e politica per periodo fascista, viene cancellato?
Ma come, con tutte le vie che Abbasanta ha intitolate a personaggi che ricordano il nostro peggiore periodo (il regno che appoggiò il fascismo), quali Via Umberto I, Via Vittorio Emanuele, Via Regina Margherita, etc. etc., non trova migliore soluzione che cancellare la via di un grande antifascista?

Ma come, altre grandi città, e cito solo NEW YORK che ha dedicato in un parco del Bronx, una struttura artistica ad ANTONIO GRAMSCI, riconoscono tale rilevanza, e Abbasanta ne cancella la memoria storica?
o anche 
Ma come, il paese ha un piccolo giardinetto, con tanto di monumento dedicato ai caduti della 1a Guerra Mondiale, e tale, sia pur piccolo, parco è senza nome, e preferisce lasciare tale luogo senza nome, pur di cancellare la memoria antifascista di ANTONIO GRAMSCI?

A questo punto la domanda iniziale diventa più comprensibile.

L'Amministrazione di Abbasanta ha operato il cambio sfruttando il sentimento di devoto ricordo che giustamente gli Abbasantesi hanno verso i propri caduti in guerra, ma nel contempo, nascondendosi dietro questo sentimento, sta cercando di riconquistarsi per le prossime elezioni il favore di quella parte della cittadinanza che non ha una vocazione antifascista.......

Oppure ha l'ambizione di concorrere al Guinness world record, per essere il primo paese Sardo a cancellare una via dedicata ad un grande personaggio, celebrato in tutta la Sardegna, in tutta l'Italia e che il mondo intero ci riconosce......

Altrimenti quale risposta sarebbe più plausibile?

F.to

DIMA