1.6.13

ABOLITO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO?

Ho letto il DDL …… e ne sono rimasto basito!
Abbiamo ancora una volta l’evidenza che la base chiede una cosa, e la dirigenza ne fa un’altra.
Ma i problemi avuti fino ad oggi, non insegnano niente?
Come è possibile vendere la parola “ABOLIZIONE” con così tale naturalezza, (si spera nella beata ignoranza della base ???? nda), quando invece ci troviamo di fronte ad una “DIVERSIFICAZIONE DI METODO”.
 Per abolizione s’intende che il sistema del finanziamento pubblico, e cioè da parte delle casse dello Stato, non sarà più applicato.
La proposta contenuta nel DDL, parla di un 2permille da destinarsi al momento della dichiarazione dei redditi.
Ma scusate, questo 2permille da dove viene fuori, se non dalle casse dello Stato?
Da destinarsi a chi poi? Ai partiti tutti? Anche a quelli che io non voglio finanziare?
Ma allora non lo destino io! Lo destina la politica stessa! Che, in modo solito AUTOREFERENZIALE, ci fa credere che siamo noi a destinare denaro ai partiti, ma in effetti cambia colo il metodo!
Come dire “fino ad oggi era la politica a prendersi il rimborso ……. NO SCUSATE(non prendiamoci in giro) ….. IL FINANZIAMENTO, da domani ti faccio credere che sei tu cittadino che glielo dai!
Ed eccoci fregati!
Ma i cittadini NON VOGLIONO il finanziamento dei partiti! Lo hanno già detto (ci piaccia o no) con un referendum 20 anni fa!
Ma quando si ascolterà la voce dei cittadini?
Ma voi ci godete a fare in modo che Grillo guadagni consensi!
Ci ha già provato Prodi nel ’97, con il famoso 4permille ai partiti ….. che si dimostrò un enorme FLOP.
Poi arrivò D’Alema nel ’98 e riportò il tutto come prima.
E questa volta si rifà con un accorgimento, il DDL distribuirà ugualmente ai partiti l’inoptato! Come dire “anche se non glieli voglio dare … li prenderanno comunque!”
Ma questa “NON È ABOLIZIONE”!
Questa è “PRENDIAMO IN GIRO GLI ELETTORI!”
Abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, per me è quando:
·        Le casse dello Stato NON erogano A NESSUN TITOLO contributi ai partiti.
·        I privati, se vogliono, possono elargire beneficenze ai partiti che vogliono (magari che ne accusano regolare ricevuta fiscale detraibile dalle imposte personali)
·        I partiti (o altra forma) devono PUBBLICARE il bilancio annuale, con l’evidenza dei contributi ricevuti.
L’eventuale tetto ai contributi privati è facilmente controllabile sia dalle detrazioni richieste dai privati (specificando ovviamente a chi li hai dati), sia dai bilanci dei partiti.
E sentire voci come quelle di Sposetti o Misiani, fa rabbrividire (o quantomeno pensare male).
A Sposetti vorrei dire che è comprensibile la sua preoccupazione, poiché dal finanziamento dipende il suo stipendio di Funzionario di partito.
A Misiani vorrei chiedere di pubblicare lo stipendio medio di un NORMALE impiegato del partito, e lo stipendio di un funzionario, credo che prima della pubblicazione, si accorgerà da solo che prima di paventare cassa integrazione per i poveri cristi, si potrebbe fare a meno di un entourage così massiccio, e solo sforbiciandolo, si arriverebbe già ad un buon risparmio!
D’altronde, se chiediamo ai segretari dei tanti piccoli circoli del PD sparsi sul territorio, ebbene loro (ed io sono uno di quei segretari, nda) vi risponderanno che del finanziamento ai partiti NON NE SANNO NULLA! Non vedono un euro! Anzi partecipano al contributo dei comparti provinciali (e superiori ….) girando loro una buona parte del tesseramento!
Quindi il finanziamento fa comodo alle strutture centrali.
I piccoli circoli, NE SENTONO PARLARE E BASTA! Quindi non cercate l’approvazione della base per il vostro tornaconto.
F.to Dima