16.11.14

IL NUOVO CHE AVANZA ...... CONFUSO NEL VECCHIO CHE RIMANE

No, non sono soddisfatto, non riesco ad accettarlo.
Non riesco ad accettare che il vecchio modo di fare politica nelle segrete stanze, venga elevato a rango di "ricerca di unitarietà & condivisione".
Guardate, ho molto rispetto di chi mi ha scritto " vedi Dima, in politica si é sempre fatto così........".
Però a me viene spontaneo rispondere "Mario, allora si é sempre fatto male".

Evidentemente mi riferisco all'assemblea provinciale e Oristanese e a quella regionale Sarda, avvenute per la proclamazione dei rispettivi segretari del Partito Democratico.
Hanno qualcosa in comune ciò che é avvenuto in tutte e due.
Nella prima il voler forzare la mano per cercare in tutti i modi di stabilire il primato di una vecchia politica che cerca di contrattare posizioni, in spregio ad una Assemblea di delegati, unica deputata a scegliersi i suoi rappresentanti, e le sue istituzioni.
Ed al rifiuto a tale modus operandi, ecco che, invece di andare in assemblea per rendere pubblica la propria posizione, ci si rifugia in un'assenza che, a mio parere, evidenzia soltanto la mancanza di bontà delle proprie posizioni.
Vorrei chiedere agli assenti, dov'è il rispetto dell'Assemblea?
Riuscite a collocare questo atteggiamento nel "nuovo che avanza"?
Ma come.... Posso far valere le mie eventuali ragioni nel più ampio consesso previsto dal mio partito, e rifuggo da esso?
Preferisco la trattativa in stanze per pochi intimi?
Come vedreste, in un prossimo futuro, l'eventualità che, di fronte ad una vostra mozione, la maggioranza abbandonasse compatta il luogo deputato alle decisioni?
E mi chiedo ancora, ma nessun delegato, tra gli assenti, ha sentito il bisogno di esprimere le sue opinioni in assemblea?
Tutti allineati e coperti (come nel peggior ricordo di militanza d'altri tempi)?
Ma allora quale consesso scegliete per esprimere le vostre proposte?
O lasciate che siano altri (pochi capetti) ad esprimerle, e voi vi accontentate soltanto di ratificare/applaudire allo schioccar di dita?
E poi, che nuovo é il vecchio sistema di contrattare (quasi fosse un mercato delle vacche) la distribuzione di cariche, che il solo sottoporle ad una trattazione occulta all'Assemblea, le svilisce e svuota di significato?
Questa non é "unitarietà & condivisione" ....
Questo é mistificare un riconoscimento di naturale importanza della minoranza, con richieste che nulla hanno a che vedere con la funzione della minoranza stessa.
La dignità delle minoranze la si evidenzia nel l'accoglimento delle sue proposte IN ASSEMBLEA o IN DIREZIONE! 
Non nelle richieste di poltrone fatte nelle segrete stanze!
Vorrei che ci si ricordasse che, parafrasando le passate guerre, esiste, é vero, un onore delle armi per chi ha perso, ma va ricordato che l'onore delle armi é il vincitore che lo concede, non si é mai visto (oltre che in politica, ed é tutto dire.....) che sia lo sconfitto a chiederlo.
Chiederlo svilisce la dignità.
E non voglio entrare nero merito delle richieste, mi basta il modo!
Anche se, soltanto sfiorando le richieste, inorridisco nel pensare che una carica come quella di presidente cella Commissione dei Garanzia possa essere soggetto di mercimonio.
Il solo pensare di voler cooptare dall'alto un organismo, che per sua definizione é al di sopra di ogni parte, perché preposta a difesa di TUTTI, regolamento alla mano, il solo pensarlo ripeto, ne svilisce l'autorità, proprio perché da quel momento in poi la si deve considerare al servizio di una sola parte.
Si rende meschino un organismo che DEVE essere aldilà di ogni fazione.
Io mi sento tutelato da un simili organi, per la serietà e la capacità dei componenti, non per l'appartenenza ad una corrente.
Mi chiedo, una volta meschinizzato questo istituto con tale tipo di richiesta, chi mai avrà il coraggio di accettare di presiederlo, sapendo che non sarà mai considerato superpartes?
Già il fatto di richiedere una simile tutela, annulla la possibilità che tra le parti ci possa essere un dialogo, poiché una delle due (quella che chiede questa forma di tutela) parte dal preconcetto che l'altra parte, tutto quello che farà, sarà improntato ad un annullamento dei diritti della minoranza, a prescindere dalle proposte.
Questo non mi sembra un buon presupposto a qualsivoglia tentativo di dialogo.

E veniamo all'assemblea regionale.
A cosa servono 250 delegati che attendono che finiscano i giochetti soliti, fatti tra pochi intimi, per essere poi chiamati a ratificare/applaudire le decisioni prese senza discussione in assemblea, in un modo che é un dispregio ad ogni regolamento?
A me sembrano soltanto dei piccoli peones chiamati ad applaudire a comando.
E se in quelle segrete stanze c'era anche chi ho votato (come credo ci fosse) ebbene, non ho gradito neppure la sua sola presenza!
Avrei preferito, dalla minoranza che mi rappresenta, una posizione più in linea con un ventilato "nuovo corso".
Avrei preferito un maggior rispetto verso i propri delegati.
Avrei preferito una maggior vicinanza al coinvolgimento DIRETTO della predicata "importanza della base"
Avrei preferito un più dignitoso e rispettoso, verso chi si é espresso in suo favore : "PREFERISCO ATTENDERVI IN ASSEMBLEA, ASSIEME AI MIEI DELEGATI".
E tutto questo me lo si vuole vendere come un lungo e faticoso lavoro in nome dell'unitarietà e della condivisione?
Di questa unitarietà ne ho ORRORE......

F.to Dima

15.5.14

ENERGIA IN SARDEGNA, ovvero, LA FABBRICA DEL NO......

 
la giunta Pigliaru ha definitivamente accantonato la strada del metano Algerino, il GALSI.
E la motivazione di recuperare la quota capitale di 11 milioni, mi sembra un pochino debole ( se unica e vera).
Premetto che consideravo il GALSI già morto da tempo, per effetto anche della chiara e nota posizione al riguardo del governo nazionale del tempo, posizione che già dal 2011 aveva privilegiato il progetto TAP (trans adriatic pipeline), una via del gas che dagli Urali, passando per Grecia e Albania, attraversa il mar adriatico, a scapito del GALSI.
Ma prescindendo da un problema di opportunità nazionale, una larga parte del popolo sardo ha dimostrato fin dall'inizio di non gradire questo progetto.
Anzi, a ben vedere, nessun progetto di sviluppo energetico industriale, ha mai trovato il completo appoggio dei sardi.
Cari amici, l'elenco dei no è corposo!
 
·         Il metanodotto GALSI
·         il progetto ELEONORA
·         il geotermico nel Montiferru
·         La conversione dell'impianto di Fiume Santo da olio combustibile a carbone
 ·         La conversione da olio combustibile a carbone della centrale di Ottanta
 
E ne abbiamo ancora, se guardiamo bene ......
La Sardegna, sul problema d'energia, sembra LA FABBRICA DEL NO!
Ma come si fa a dare vita ad uno sviluppo industriale, e non rendersi conto che i 2 problemi che più ostacolano questo cammino sono i trasporti e l'energia?
Ma vogliamo renderci conto che la Sardegna paga l'energia il 30-35% in più della media italiana?
E già l'Italia è più cara della media d'Europa del 20-25%! Fate il calcolo voi ora di quanto è penalizzata la Sardegna!
E ci meravigliamo se le aziende produttive abbandonano la Sardegna?
Uno dei motivi per cui fare impresa in Sardegna è difficile, va ricercato nella difficoltà energetica e nel suo costo.
Siamo l'unica regione Italiana SENZA GAS.
O qualcuno pensa davvero che lo sviluppo industriale lo si possa sostenere soltanto con il fotovoltaico o il mini-eolico?
Tanto per avere due cifre, nel 2010 la Sardegna ha prodotto 12.732 GWh di elettricità, al netto dei trasporti.
Ne ha esportata (in Corsica, Toscana, Lazio) 1.488 GWh.
La produzione è così suddivisa:

Idoelettrica
4,62%
termoelettrica
87,45%
eolica, fotovoltaica, geotermica
7,93%

Il consumo è stato così suddiviso:

Agricoltura
203
Industria
6.339
terziario
2.412
domestico
2.290
totale
11.244

Uno sviluppo ulteriore (e auspicabile) industriale, come lo sosteniamo? soltanto con il fotovoltaico o il mini-eolico?
E per l'energia occorrente alle famiglie, cosa facciamo? Tutti con il fotovoltaico?
E cambiamo tutti gli impianti esistenti nelle case per portarli da gas a elettrico?
Spesa minima da sostenere!
E gli impianti per l'agricoltura?
L'energia occorrente all'agricoltura, nelle altre regioni e nazioni è prodotta o con piccoli impianti a biomasse o con geotermico oppure con piccoli impianti di cogenerazione a gas e biogas.

 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 Quindi la rinuncia al GALSI, ed il rifiuto costante al geotermico, al progetto ELEONORA, alle conversioni di Ottanta e Fiume Santo, (che hanno molto a mio parere della sindrome NIMBY) sono in netto contrasto con la continua richiesta di lavoro e la (giustificata) lamentela circa la disoccupazione dei nostri giovani.
Ma se non poniamo le premesse per una svolta industriale, dove potranno essere trovati i posti di lavoro richiesti?
E per favore, non rispondetemi "nel turismo e nella valorizzazione delle bellezze archeologiche", perché lo sappiamo benissimo che questa possibilità non è così ampia da poter azzerare tutta la disoccupazione Sarda! Cerchiamo di essere realisti!
Quindi, chi contrasta nei propri territori gli impianti geotermici e di ricerca di gas, sappia che la sua battaglia per preservare un pezzo del suo territorio (quando ci sono ormai mezzi concreti per salvaguardare flora e fauna e bellezze, se gli amministratori li vogliono utilizzare) contribuisce negativamente ad uno sviluppo industriale che toglie ai nostri giovani la possibilità di costruirsi un futuro nel proprio paese.
Per questi motivi non condivido la scelta della giunta Pigliaru sul GALSI.
Se si rinuncia al GALSI, deve, dico DEVE esserci pronta un'alternativa, non una promessa, UNA ALTERNATIVA VERA!, altrimenti è come dire: " LO SVILUPPO ECONOMICO-INDUSTRIALE DELLA SARDEGNA PUÒ ASPETTARE" .......

F.to Dima

25.2.14

QUALI PREMESSE PER UN CAMBIO DI PASSO?

Probabilmente io non mi entusiasmo facilmente, anzi sono molto più portato ad una visione critica degli eventi piuttosto che entusiastica.
 
Ma pur riconoscendo questo mio limite, vedo che il limite opposto è varcato molto facilmente da chi applaude il nuovo governo Renzi.
Cerco quindi di analizzare i fatti, conscio del mio difetto di preponderante critica, ma tant'è ..... mi devo sopportare anch'io a volte.
Ma veniamo ai miei dubbi.
Vedo un treno senza potenza che arranca su una salita a 40 km l'ora.
Il perchè arranchi è evidente.
Binari consumati, locomotiva vecchia e spompata, carrozze da trainare fatiscenti e non oliate, rami - sassi - frane sulla massicciata.
Con queste premesse il treno ha poche probabilità di aumentar la sua velocità e risolvere gli annosi problemi di ritardo.
Ma ecco che arriva il "RISOLUTORE" e pontifica.
"BASTA CAMBIARE IL MANOVRATORE"............................. ed il treno correrà veloce!
Caspita, ma perchè non ci abbiamo pensato prima? È l'uovo di Colombo!
Adesso questo scalcagnato trenino prenderà una velocità che la TAV gli fa una pippa!
Mettiamo da parte le facezie.
Ma davvero crediamo ad una barzelletta simile?
Parliamoci chiaro, la fiducia noi la diamo sempre sulle premesse, perchè le promesse sono sempre le stesse!
Si è cambiato Letta con Renzi ...... bene!
Dei 16 ministri, ben 8 (più Del Rio...) facevano parte della compagine governativa di Letta.
Il programma? Ecco le differenze sostanziali (?)
Programma Renzi
Programma Letta
Legge elettorale
Legge elettorale: mai più al voto con il Porcellum
Debiti P.a.
Pagamento dei debiti della P.A.
Riforma della Pubblica amministrazione
Semplificazione
Riforma Senato
Superamento del bicameralismo paritario
Lavoro
Lavoro, meno restrizioni sui contratti a termine
Cuneo fiscale
Riduzione fiscale senza indebitamento
Reddito minimo
Reddito minimo
Cos'è cambiato? Cosa ci spinge a pensare ad una svolta? Quali le premesse diverse?
Vogliamo analizzare anche la composizione degli alleati? Eccola!
alleati di governo renzi
alleati di governo letta
Nuovo Centrodestra (dal 16/11/2013)
Per l'Italia (dal 10/12/2013)
 Differenze? NESSUNA!
Cos'è cambiato? Cosa ci spinge a pensare ad una svolta? Quali le premesse diverse?
Se gli alleati rappresentano, nella figura del trenino, gli eventuali ostacoli e paletti, se sono gli stessi, perchè devo pensare che ora cambierebbero atteggiamento?
Loro da questo viaggio, come dal precedente, vogliono guadagnare le stesse cose, quindi porranno le stesse condizioni.
Ne abbiamo avuta una anticipazione proprio questa mattina ad AGORÀ su rai3. Per la rappresentante di NCD, Barbara Saltamartini, le considerazioni di Delrio sulla tassazione dei BOT, sono "una scivolata che non si deve ripetere". Queste le premesse?
E mi rivolgo anche a quanti aspettano fiduciosi gli eventi, dimenticando che le premesse sono la parte importante.
Perchè le promesse sono sempre uguali. Quindi ciò che ci può spingere verso un atteggiamento fiducioso o critico, non possono essere le promesse, ma le premesse.
E le premesse non sono delle migliori!
Ricapitolando: ministeri precedenti per 9/16mi ....... alleati TOTALMENTE identici ...... programma senza diversità eclatanti.
Cosa ci impone una fiducia che le cose da fare, verranno fatte?
Se a questo aggiungiamo che perdiamo quello che poteva considerarsi un vantaggio del precedente governo, e cioè l'avere all'esterno il segretario del partito di maggioranza che ti pungola e ti sprona, oggi non abbiamo neppure questo.
Devo applaudire e/o essere fiducioso?
Scusate ma non ci riesco.
F.to Dima