20.5.15

il PD non è più casa mia.......

Ero presente venerdì 9 maggio alla riunione del provinciale PD di Oristano.

Ero presente e non c'è l'ho fatta a resistere fino in fondo; non ne ho avuto cuore.

Il disagio che traspariva dalla relazione introduttiva del segretario provinciale, Alessio Mandis, (devo dire più che accorto nell'esprimerlo......), almeno negli interventi che io ho seguito, non ha avuto altro effetto se non quello di una verbosa sciorinatura di pregi dell'attuale conduzione politica del partito nazionale e del governo.

Nessuno (almeno tra quelli da me ascoltati) ha raccolto l'invito alla discussione su questo evidente disagio; i primi intervenuti, anche autorevoli, hanno messo sul tavolo le cose buone (?) che il governo attuale, a trazione PD, ha fatto e sta facendo.

Non voglio entrare nel merito delle cose fatte e delle slides pubblicitarie sulle cose ancora da fare.
Perchè prima, molto prima, del merito viene il metodo.

In un partito tutti apportano opinioni e discussioni sui vari progetti politici, e proprio per regolare simili interventi che è obbligo imperativo creare e mantenere un metodo democratico.

È il metodo che tiene unite persone che hanno differenze di opinioni in un partito.

Ma questo equilibrio stabilito con un metodo sembra essere ormai inutile.

Di che metodo fa parte il cacciare 10 rappresentanti da una commissione, perché hanno un'opinione non collimante con il segretario nazionale?

Di che metodo fa parte il rinverdire pezzi di legge fascista (il preside-sceriffo ) nel programma della buona-scuola?

Di che metodo fa parte il porre ben 3 fiducie su una legge di importanza capitale come quella elettorale, per evitare 135 emendamenti (di cui 11 presentati dalla minoranza del partito)?

Di che metodo fa parte cercare subdolamente di far credere colpevoli i pensionati, che hanno subito una norma incostituzionale, dicendo che quello che va restituito a loro, dovrà essere tolto a coloro che guadagnano 700 €?

Di che metodo fa parte il voler far scadere qualunque dibattito interno a becera conflittualità da bar dello sport?

Di che metodo fa parte l'utilizzare l'arroganza, il dileggio, la derisione verso coloro che hanno diverse opinioni?

Si deride un personaggio come Pippo Civati che lascia il partito, ma non crea nessun problema il mancato rinnovo della tessera di 180.000 iscritti.

Ed anche le vicissitudini del mio circolo non contribuiscono a tenere alto l'entusiasmo per l'appartenenza al PD.

Piccole fazioni che cercano, nel tentare di comporre una lista, di guadagnare e far guadagnare posizioni ai loro familiari.

Piccole fazioni che, se anche appartenenti al partito, operano per escludere il circolo da ogni decisione sulla composizione della lista comunale.

Sembra la riproduzione in piccolo dell'arrembaggio alla poltrona o poltroncina.... alla propria vetrina di evidenza.

E spendiamo pure qualche parola verso lo sconsiderato obiettivo di avere un partito variegatamente partecipato, con il solo traguardo di avere un alto paniere di voti.

Le infiltrazioni campane, nella lista di De Luca, di personaggi impresentabili che viene vista dal vicesegretario PD solo come un piccolo impasse, tanto da liquidare il problema con un "non votateli": è indigeribile.

Il coalizzarsi a liste che comprendono personaggi del calibro di Santino Bozza in veneto : è indigeribile.

Quello che accade in Puglia con Thriller e con Emiliano : È indigeribile.

Bondi e compagna che fanno l'endorsement  al PD : È indigeribile.

No...... Tutto questo è per me indigeribile.
Nel Partito Democratico non vedo più nulla di quanto prima era attraente.
Lascio questo PD a chi lo gradisce così.
Lascio il mio incarico di componente della Direzione Provinciale.
Lascio il mio incarico di segretario di circolo.
Lascio la mia voglia di rinnovare la tessera.
Con rammarico e dolore, lascio.

F.to Dima