Ero presente venerdì 9
maggio alla riunione del provinciale PD di Oristano.
Ero presente e non c'è
l'ho fatta a resistere fino in fondo; non ne ho avuto cuore.
Il disagio che traspariva
dalla relazione introduttiva del segretario provinciale, Alessio Mandis, (devo
dire più che accorto nell'esprimerlo......), almeno negli interventi che io ho
seguito, non ha avuto altro effetto se non quello di una verbosa sciorinatura
di pregi dell'attuale conduzione politica del partito nazionale e del governo.
Nessuno (almeno tra
quelli da me ascoltati) ha raccolto l'invito alla discussione su questo
evidente disagio; i primi intervenuti, anche autorevoli, hanno messo sul tavolo
le cose buone (?) che il governo attuale, a trazione PD, ha fatto e sta
facendo.
Non voglio entrare nel
merito delle cose fatte e delle slides pubblicitarie sulle cose ancora da fare.
Perchè prima, molto
prima, del merito viene il metodo.
In un partito tutti
apportano opinioni e discussioni sui vari progetti politici, e proprio per
regolare simili interventi che è obbligo imperativo creare e mantenere un
metodo democratico.
È il metodo che tiene
unite persone che hanno differenze di opinioni in un partito.
Ma questo equilibrio
stabilito con un metodo sembra essere ormai inutile.
Di che metodo fa parte il
cacciare 10 rappresentanti da una commissione, perché hanno un'opinione non
collimante con il segretario nazionale?
Di che metodo fa parte il
rinverdire pezzi di legge fascista (il preside-sceriffo ) nel programma della buona-scuola?
Di che metodo fa parte il
porre ben 3 fiducie su una legge di importanza capitale come quella elettorale,
per evitare 135 emendamenti (di cui 11 presentati dalla minoranza del partito)?
Di che metodo fa parte cercare subdolamente
di far credere colpevoli i pensionati, che hanno subito una norma
incostituzionale, dicendo che quello che va restituito a loro, dovrà essere
tolto a coloro che guadagnano 700 €?
Di che metodo fa parte il
voler far scadere qualunque dibattito interno a becera conflittualità da bar
dello sport?
Di che metodo fa parte
l'utilizzare l'arroganza, il dileggio, la derisione verso coloro che hanno
diverse opinioni?
Si deride un personaggio
come Pippo Civati che lascia il partito, ma non crea nessun problema il mancato
rinnovo della tessera di 180.000 iscritti.
Ed anche le vicissitudini del mio circolo
non contribuiscono a tenere alto l'entusiasmo per l'appartenenza al PD.
Piccole fazioni che cercano, nel tentare di
comporre una lista, di guadagnare e far guadagnare posizioni ai loro familiari.
Piccole fazioni che, se anche appartenenti
al partito, operano per escludere il circolo da ogni decisione sulla composizione
della lista comunale.
Sembra la riproduzione in piccolo
dell'arrembaggio alla poltrona o poltroncina.... alla propria vetrina di evidenza.
E spendiamo pure qualche
parola verso lo sconsiderato obiettivo di avere un partito variegatamente
partecipato, con il solo traguardo di avere un alto paniere di voti.
Le infiltrazioni campane,
nella lista di De Luca, di personaggi impresentabili che viene vista dal
vicesegretario PD solo come un piccolo impasse, tanto da liquidare il problema
con un "non votateli": è indigeribile.
Il coalizzarsi a liste
che comprendono personaggi del calibro di Santino Bozza in veneto : è indigeribile.
Quello che accade in
Puglia con Thriller e con Emiliano : È indigeribile.
Bondi e compagna che
fanno l'endorsement al PD : È indigeribile.
No...... Tutto questo è
per me indigeribile.
Nel Partito Democratico
non vedo più nulla di quanto prima era attraente.
Lascio questo PD a chi lo
gradisce così.
Lascio il mio incarico di
componente della Direzione Provinciale.
Lascio il mio incarico di
segretario di circolo.
Lascio la mia voglia di
rinnovare la tessera.
Con rammarico e dolore,
lascio.
F.to Dima
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