Qual è il fine di un'Amministrazione
Comunale che vuole cancellare una memoria storica?
Detto così, mi rendo conto che la domanda possa essere incomprensibile.
Allora provo ad esplicitarla.
L'amministrazione Comunale di un
paese Sardo (ABBASANTA), per ricordare la ricorrenza della Grande Guerra,
delibera di intitolare un via del paese a ricordo caduti della 1a Guerra Mondiale intitolandola "VIA DELLA RIMEMBRANZA".
È solo il caso di ricordare, per
inciso, che tale titolazione fu istituita, appena un mese dopo la marcia su
Roma, dal primo governo fascista, dal Sottosegretario alla pubblica Istruzione
del 1922, Dario Lupi che, con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del
28 dicembre 1922, istituì tale ricorrenza, cercando di strumentalizzare tale
ricorrenza a tutto favore del regime fascista.
Fin qui nulla di strano, anzi
lodevole, poiché un tale ricordo debba, a mio parere, essere sempre tenuto vivo.
Quello che lascia basito è che,
nell'intitolare una via ad un ricordo ancora vivo e presente nella popolazione
del paese, che ha provocato ben 134 caduti trai suoi concittadini,
l'Amministrazione non abbia trovato di meglio che cambiare il nome ad una via
già intitolata a un personaggio di enorme rilevanza per il popolo Sardo.
La via intitolata ad ANTONIO
GRAMSCI.
Ma come, uno dei personaggi Sardi
più ricordati per levatura filosofica, storica e politica per periodo fascista,
viene cancellato?
Ma come, con tutte le vie che Abbasanta ha intitolate a personaggi che ricordano il nostro peggiore periodo (il regno che appoggiò il fascismo), quali Via Umberto I, Via Vittorio Emanuele, Via Regina Margherita, etc. etc., non trova migliore soluzione che cancellare la via di un grande antifascista?
Ma come, altre grandi città, e
cito solo NEW YORK che ha dedicato in un parco del Bronx, una struttura
artistica ad ANTONIO GRAMSCI, riconoscono tale rilevanza, e Abbasanta ne
cancella la memoria storica?
o anche
Ma come, il paese ha un piccolo
giardinetto, con tanto di monumento dedicato ai caduti della 1a Guerra
Mondiale, e tale, sia pur piccolo, parco è senza nome, e preferisce lasciare tale luogo senza
nome, pur di cancellare la memoria antifascista di ANTONIO GRAMSCI?
A questo punto la domanda
iniziale diventa più comprensibile.
L'Amministrazione di Abbasanta ha
operato il cambio sfruttando il sentimento di devoto ricordo che giustamente
gli Abbasantesi hanno verso i propri caduti in guerra, ma nel contempo, nascondendosi dietro questo sentimento, sta cercando di riconquistarsi per le
prossime elezioni il favore di quella parte della cittadinanza che non ha una
vocazione antifascista.......
Oppure ha l'ambizione di
concorrere al Guinness world record, per essere il primo paese Sardo a
cancellare una via dedicata ad un grande personaggio, celebrato in tutta la
Sardegna, in tutta l'Italia e che il mondo intero ci riconosce......
Altrimenti quale risposta sarebbe
più plausibile?
F.to
DIMA