Tali riflessioni, è bene
anticiparlo, vogliono essere una denuncia ad un operato mal gradito, denuncia
con la quale si spera di evitare che simili "distrazioni" si possano
ripetere e/o che possano generare dubbi sulla legalità di quanto fatto e di
quanto ci si appresta a fare.
Mi sembra opportuno fare un
minimo di cronistoria, degli eventi accaduti dall'11 Ottobre ad oggi.
L'11 di ottobre è convocata una
direzione provinciale con il seguente O.d.G. :
Adempimenti
congressuali e elezione della Commissione provinciale per il CongressoE già questo fatto lascia perplessi circa la legalità di modificare in corsa un O.d.G. senza che ce ne sia il numero legale per farlo, e senza considerare che quanto dibattuto in sua vece non era all'O.d.G. (è il caso di precisare che io, presente a tale consesso, dichiaro, onde prevenire domande retoriche, che non c'era il numero legale per fare NULLA).
Si arriva quindi alla conclusione della
riunione affermando (giustamente) che bisogna convocare una nuova direzione per
il 18 ottobre 2013, con il seguente O.d.G. :
Comunicazione
del Segretario
2-
Elezione della Commissione provinciale per il Congresso.
In questa riunione sembra, ripeto
"sembra" esserci un numero di presenti sufficiente al deliberare
quanto in O.d.G. (la verifica non è stata fatta, né chiesta) ma ci si trova di
fronte ad un autentico ricatto da parte di alcuni presenti.
Se non si ottempera ad una
"aggiornare" la composizione della Segreteria (pena la loro uscita
dall'aula e conseguente mancanza del numero legale, qualora ci fosse stato, io
aggiungo....) non si sarebbe votata la Commissione Congressuale, la cui
scadenza per la sua elezione era ormai impellente.
Già questo modo ricattatorio,
senza voler entrare nel merito dell'argomento, mi sembra poco corretto, ma se a
questo aggiungiamo che la commissione NULLA aveva a che vedere con l'argomento
che si voleva trattare, rimane ancor più indigeribile che si frapponga ad un
argomento già accettato nella precedente adunanza, un aut-aut che nulla
aggiungeva o toglieva all'adempimento richiesto.
Anche questa volta però viene
accettato di riconvocare una terza direzione, per il giorno 25 ottobre, con il
seguente O.d.G. (sempre quello!):
1-
Comunicazione del Segretario
2-
Elezione della Commissione provinciale per il Congresso.
In questo caso una vera e propria
direzione NON c'è stata, poiché nella sala delle adunanze al piano terra di
Via Canepa, c'era uno sparuto numero di partecipanti, BEN LONTANO dall'essere
un numero legale, mentre al 1° piano della sede, si raccoglieva un piccolo
gruppo di partecipanti, i quali, passata un'oretta dall'ora prevista per la
convocazione, portava nell'aula delle adunanze un pizzino (è proprio il caso di
usare simile gergo) con su scritto i componenti della Commissione Congressuale,
e la nuova segreteria provinciale.
Qui la prima (seconda, terza,
etc. etc.) domanda:
- Ma coloro che nelle due adunanze precedenti, dell'11 e del 18 ottobre, avevano così fervidamente battuto il sentiero della validità dell'adunanza in merito alla mancanza di numero legale, come mai, scendendo dal 1° piano, non si sono accorti che a ricevere il comunicato a mò di pizzino, c'erano non più di 12 persone, e non tutte della Direzione, quando i componenti la Direzione sono 50 (da cui è facile desumere la maggioranza di 3/4 richiesta per l'elezione della Commissione Congressuale)?
- In questo caso non serviva il numero legale?
- Avevano già raggiunto la loro soddisfazione?
- Ed è in presenza della loro soddisfazione, che il numero legale "si fotte"?
L'articolo 2, comma 4 del REGOLAMENTO PER LE ELEZIONI DEL SEGRETARIO E DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE, dice chiaramente che la Commissione Congressuale Provinciale DEVE :
- essere eletta a maggioranza dei 3/4 della direzione provinciale;
- Avere al suo interno, la presenza, in qualità di invitato permanente, del Presidente della Commissione di Garanzia o un suo delegato;
- Ma anche l'istituzione della Segreteria o la sua modifica, presume la ratifica della direzione.
E mi meraviglia il fatto che
solerti componenti la Direzione Provinciale, non abbiano denunciato simile uso
"allegro" delle norme Statutarie.
È forse l'applicazione, errata e
inaccettabile, di un malinteso quieto vivere?
O forse l'applicazione, ancor più
errata e inaccettabile, del "soddisfare alcuni ..... non importa come?
Perché qui le cose, o si fanno
SEMPRE a norma di regolamento, oppure lo stare fuori dai regolamenti potrebbe
diventare una diffusa e preoccupante pratica di TUTTI (e non solo di pochi
intimi).
In conclusione, cerchiamo di
ricordarci che se una parte dell'operato della Commissione Congressuale è stato
svolto, con tutti i problemi di validità di alcune votazioni viste, stante il
fatto che la stessa Commissione Congressuale
dovrà continuare nell'altra parte di operato che gli compete e cioè i
congressi Regionali e/o Provinciali, è il caso di porre i dovuti rimedi
affinché si possa eliminare, per quanto possibile, dubbi sull'operato di una
Commissione che sarà operante fino al Congresso Regionale.
E tutto questo anche nell'intento
che coloro che hanno ancora una voglia di partecipazione, non si sentano sempre
meno attratti da una politica per "pochi intimi".
Va da sé che se quanto esposto
non trovasse risposte convincenti, ed essendo io certo e convinto di quanto ho
potuto constatare, pur di trovare conforto nella mia visione, porterò a
conoscenza di questi fatti le diverse istituzioni del partito a quei livelli
che possano garantirmi una presa di posizione atta al non ripetersi dei fatti
esposti.
F.to
Dima