Abbiamo
ancora una volta l’evidenza che la base chiede una cosa, e la dirigenza ne fa
un’altra.
Ma
i problemi avuti fino ad oggi, non insegnano niente?
Come
è possibile vendere la parola “ABOLIZIONE”
con così tale naturalezza, (si spera nella beata ignoranza della base ???? nda),
quando invece ci troviamo di fronte ad una “DIVERSIFICAZIONE DI METODO”.
Per
abolizione s’intende che il sistema del finanziamento pubblico, e cioè da parte
delle casse dello Stato, non sarà più applicato.
La proposta contenuta nel DDL, parla di
un 2permille da destinarsi al momento della dichiarazione dei redditi.
Ma
scusate, questo 2permille da dove viene fuori, se non dalle casse dello Stato?
Da destinarsi a chi poi? Ai partiti
tutti? Anche a quelli che io non voglio finanziare?
Ma
allora non lo destino io! Lo destina la politica stessa! Che, in modo solito
AUTOREFERENZIALE, ci fa credere che siamo noi a destinare denaro ai partiti, ma
in effetti cambia colo il metodo!
Come
dire “fino ad oggi era la politica a prendersi
il rimborso ……. NO SCUSATE(non prendiamoci in giro) ….. IL FINANZIAMENTO, da domani ti faccio credere
che sei tu cittadino che glielo dai!”
Ed
eccoci fregati!
Ma
i cittadini NON VOGLIONO il finanziamento dei partiti! Lo hanno già detto (ci
piaccia o no) con un referendum 20 anni fa!
Ma
quando si ascolterà la voce dei cittadini?
Ma
voi ci godete a fare in modo che Grillo guadagni consensi!
Ci
ha già provato Prodi nel ’97, con il famoso 4permille ai partiti ….. che si
dimostrò un enorme FLOP.
Poi
arrivò D’Alema nel ’98 e riportò il tutto come prima.
E
questa volta si rifà con un accorgimento, il DDL distribuirà ugualmente ai
partiti l’inoptato! Come dire “anche se non glieli voglio dare … li prenderanno
comunque!”
Ma
questa “NON È ABOLIZIONE”!
Questa
è “PRENDIAMO IN GIRO GLI ELETTORI!”
Abolizione
del finanziamento pubblico ai partiti, per me è quando:
·
Le
casse dello Stato NON erogano A NESSUN TITOLO contributi ai partiti.
·
I
privati, se vogliono, possono elargire beneficenze ai partiti che vogliono
(magari che ne accusano regolare ricevuta fiscale detraibile dalle imposte
personali)
·
I
partiti (o altra forma) devono PUBBLICARE il bilancio annuale, con l’evidenza
dei contributi ricevuti.
L’eventuale
tetto ai contributi privati è facilmente controllabile sia dalle detrazioni
richieste dai privati (specificando ovviamente a chi li hai dati), sia dai
bilanci dei partiti.
E
sentire voci come quelle di Sposetti o Misiani, fa rabbrividire (o quantomeno
pensare male).
A Sposetti vorrei dire che è
comprensibile la sua preoccupazione, poiché dal finanziamento dipende il suo
stipendio di Funzionario di partito.
A Misiani vorrei chiedere di pubblicare
lo stipendio medio di un NORMALE impiegato del partito, e lo stipendio di un
funzionario, credo che prima della pubblicazione, si accorgerà da solo che
prima di paventare cassa integrazione per i poveri cristi, si potrebbe fare a
meno di un entourage così massiccio, e solo sforbiciandolo, si arriverebbe già
ad un buon risparmio!
D’altronde,
se chiediamo ai segretari dei tanti piccoli circoli del PD sparsi sul
territorio, ebbene loro (ed io sono uno di quei segretari, nda) vi
risponderanno che del finanziamento ai partiti NON NE SANNO NULLA! Non vedono
un euro! Anzi partecipano al contributo dei comparti provinciali (e superiori ….)
girando loro una buona parte del tesseramento!
Quindi
il finanziamento fa comodo alle strutture centrali.
I
piccoli circoli, NE SENTONO PARLARE E BASTA! Quindi non cercate l’approvazione
della base per il vostro tornaconto.
F.to Dima